L'arte di guardare l'arte
Il nucleo di ciò che sarebbero diventati i gesuiti fu fondato nel ferragosto del 1534 in una chiesa di Montmartre a Parigi, sei studenti animati di
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sempre un barnabita, Lorenzo Birago, progetta il prototipo di ciò che diventerà in tutto l’impero ispanico la nuova forma della chiesa barocca
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pittura è ingannevole. Ciò che non inganna, e che è testimonianza tuttora tangibile, è una parte del contenuto di queste pitture, e cioè i paesaggi e le
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, un panorama di citazioni possibili che andavano a chiudere il gusto eclettico del Secondo impero e aprivano la strada a ciò che fra poco sarebbe stato
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politico, è la base della lingua visiva quando è compiuto con la matita o la penna. Ciò che forse più colpisce nel guardare la formidabile sinopia di
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’energia e di temerità, l’entusiasmo per la guerra che nessuno ancora poteva immaginare così vicina e terribile, la passione per tutto ciò che noi
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popoli barbarici del Nord avranno pure motivo d’esser barbari, e ciò sta in una loro assunzione spregevole del corpo, ricettacolo dei piaceri inferiori
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etico. Che c’è di più bello che l’interessarsi agli esseri umani? Il mondo delle arti è intimamente ambiguo. Anzi solo ciò che è ambiguo può essere
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ciò che la dottrina del design indicava come progetto perfetto. Poi la Germania, purtroppo, cambiò indirizzo e si andò a suicidare nell’avventura del
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, Neruda e Borges. E Jorge Luis Borges in ciò è come sempre esemplare. Inglese di lingua e d’anima, ginevrino di formazione adolescenziale, è nondimeno
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